Coppa UEFA - Diego incanta, ma Udine spera ancora

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GiacomosoPompotti
view post Posted on 9/4/2009, 23:09




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La maledizione del Werder Brema non lascia scampo alle squadre italiane: gli uomini di Pasquale Marino ce la mettono tutta, soprattutto nella ripresa ma si devono arrendere di fronte al talento di Diego, autore di una splendida doppietta d'autore. Sul 3-0 di Hugo Almeida i bianconeri potrebbero disunirsi e invece ecco il gol della speranza: porta la firma di Quagliarella, fino a quel momento molto impreciso sottoporta. Le speranze non sono molte, ma il ritorno è ancora tutto da giocare: si parte dall'1-3, ma se l'Udinese sarà quella del secondo tempo al Friuli il 16 aprile ci sarà da divertirsi...

L'Udinese al Weserdstadion gioca contro il Werder Brema per se stessa, certamente, ma anche per tutta l'Italia: i friulani sono l'unica formazione rimasta nel panorama europeo. Inoltre il Werder di Schaaf è stata la "bestia nera" delle italiane in questa stagione: in Champions League ha sconfitto l'Inter, condannando i nerazzurri al secondo posto nel girone di qualificazione, poi, scesa in Uefa, è stata protagonista dell'eliminazione del Milan nei sedicesimi di finale.

C'è anche un precedente proprio tra Werder e Udinese: risale alla Champions League stagione 2005/2006. In quella occasione l'Udinese venne eliminata nella fase a gironi giungendo terza preceduta propro dalla squadra di Brema: 1-1 al Friuli e un rocambolesco 4-3 in Germania, dopo l'incredibile rimonta dallo 0-3 al 3-3.

Il match è combattuto sin dalle prime battute: i padroni di casa cercano di imporre il proprio ritmo alla partita, mentre l'Udinese si difende con ordine. Il Werder prova a costruire e a rendersi pericoloso soprattutto dalle fasce, ma capitan Felipe e Domizzi reggono dietro, mentre Asamoah è la solita grande diga in mezzo al campo. Marino chiede ai suoi (schierati con il solito 4-3-3) di stare più alti, per evitare di rimanere troppo schiacciati dagli avversari: i friulani, privi di Di Natale, provano a costruire, affidandosi alla fantasia di Sanchez e Quagliarella.

Gli errori in fase di impostazione però sono molti, complice anche un campo in non perfette condizioni: gli uomini di Schaaf invece sembrano più a proprio agio e su una sanguinosa palla persa dei bianconeri, riescono a colpire. E' il 34' quando il turco Ozil, uno dei più brillanti della formazione di Brema, trova un grande corridoio in verticale per Diego: il brasiliano tracheggia il tanto che basta per arrivare in zona tiro, Domizzi non oppone una resistenza all'altezza e Handanovic non può arrivare sul grande destro a incrociare scoccato dal talento appetito dalla Juventus. E' l'1-0 tedesco ed è un colpo che fa molto male al morale dell'Udinese: Marino, solitamente molto compassato sulla sua panchina, si arrabbia e anche molto con i suoi (e con il Nino Maravilla Sanchez in particolare), rei di non incidere mai abbastanza in fase offensiva. Ed è vero: gli unici tiri di marca udinese non fanno nemmeno il solletico al marmoreo Wiese.

L'Udinese nella ripresa comincia con una mentalità diversa: il pressing diventa più asfissiante e le palle gol non tardano ad arrivare. Al 47' Quagliarella ne ha una addirittura colossale: Asamoah lo pesca sul filo del fuorigioco, l'attaccante della nazionale prova il pallonetto a Wiese, ma la sfera sfila beffarda vicino al palo lungo della porta avversaria. E' solo il preludio a un secondo tempo molto intenso che vede più volte protagonista il buon Quagliarella: il centravanti bianconero ha più volte la possibilità di segnare, ma il suo colpo di testa al 55' e un altro pallonetto al 60' non hanno grande fortuna.

E proprio nel momento migliore dell'Udinese, il Werder pensa bene di chiudere il match con un uno-due mortifero: al 67' Diego s'inventa un altra magia, il brasiliano mette a sedere D'Agostino all'interno dell'area di rigore e fulmina Handanovic sul secondo pallo con un fantastico destro a giro. Ma non finisce qui: la difesa bianconera, evidentemente in bambola, non fa in tempo a salire e Hugo Almeida , partendo sul filo del fuorigioco, la punisce freddando Handanovic in uscita. E' il 3-0 ed è anche il gol che decide in modo definitivo l'andamento del match: Marino prova allora a inserire Floro Flores e l'Udinese sembra ritrovare la vivacità perduta.

Negli ultimi minuti i bianconeri sono più in palla rispetto agli avversari e si vede: finalmente al minuto 87 ecco la rete della speranza. E a segnarla è proprio Fabio Quagliarella fino a quel momento autore di molti errori sotto porta: grande azione insistita di Zapata sulla destra, la palla passa per i piedi di Floro Flores e arriva infine sul sinistro di Quagliarella che mette alle spalle di Wiese. E' il timbro del 3-1 finale, un gol che aiuta a mantenere accesa una speranza: proprio quello che serviva. "Purtroppo loro hanno avuto il cinismo della grande squadra - commenta a fine gara Pasquale Marino, a metà tra l'essere deluso per il risultato e contento per il gol finale -, hanno sfruttato tutte le occasioni che hanno avuto. Noi ne abbiamo avute tante ma il conto non è chiuso. Il gol alla fine vale tanto, al ritorno ci sarà l'Udinese del secondo tempo". Ci vogliamo credere.
 
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