Fontamara, Ignazio Silone

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black_marco
view post Posted on 12/1/2009, 21:26




Fontamara è il romanzo più noto di Ignazio Silone. Tradotto in innumerevoli lingue, ha ottenuto ampio riconoscimento di pubblico in tutto il mondo. La sua descrizione di un universo contadino, disperato ed immutabile nel tempo, ha trovato ampi riscontri in luoghi remoti rispetto alle montagne dell'Abruzzo, dove è ambientato il romanzo (un esempio è il Giappone).

Fontamara è un paesino arretrato economicamente e tecnologicamente; i Fontamaresi guardano il mondo esterno sapendo di non potervi mai prender parte. Fontamara era e sarà uguale a sé stessa per sempre, non cambierà nulla e ogni anno sarà uguale a quelli precedenti e a quelli successivi: prima la semina, poi l'insolfatura, in seguito la mietitura e, infine, la vendemmia.

In questo universo contadino, sia le catastrofi naturali che le ingiustizie vengono subite passivamente; ecco perché nella premessa tutta la vicenda di Fontamara, ovvero la rivendicazione del diritto all'acqua, è definita come "un fatto strano".

Semplice nella trama e nel linguaggio, il romanzo ha a volte il tono di una fiaba, ma assume nel complesso un aspetto epico.

Un altro aspetto del libro è la denuncia contro i potenti e le autorità.

L'azione di denuncia è volta anche contro il fascismo; infatti attraverso l'episodio di Berardo l'autore ci presenta la realtà della censura e dei tentativi d'insurrezione attraverso la stampa clandestina che incitava la gente alla disobbedienza e alla ribellione. Silone descrive anche l'aspetto violento di quell'epoca, ovvero la dura repressione contro i rivoluzionari attuata anche con la pena capitale.

Si scorge il sentimento religioso popolare quando nei dialoghi l'opera di deviazione del corso d'acqua è considerata un sacrilegio, un peccato contro Dio, poiché cambia la natura che Egli ha creato.
 
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