Luca Gelfi si è suicidato

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GiacomosoPompotti
view post Posted on 4/1/2009, 13:26




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Sconfitto dalla depressione di cui soffriva da qualche tempo, Luca Gelfi si è tolto la vita, nel proprio negozio di biciclette di Torre dè Roveri. Il 42enne di Seriate (43 anni avrebbe compiuto il prossimo 21 giugno) lascia così moglie e un figlio. E il ciclismo ne piange la scomparsa.

Vincitore dei Giochi del Mediterraneo 1987, il bergamasco Gelfi è stati quindi professionista dal 1988 al 1998. Dieci anni nei quali si è distinto come valido cronoman, ma anche come affidabile uomo squadra, che disponeva di un discreto spunto. Vincitore di 2 tappe al Giro d'Italia del 90 (a Fabriano e nella crono di Cuneo), Gelfi sfiorò il colpaccio alla Milano-Sanremo del 1993, secondo solo al quel giorno strepitoso Fondriest. Da qualche anno era il team manager di un apprezzatissima squadra junior, il Team Fratelli Giorgi.

Luce Gelfi, guardando alla sua parabola agonistica e considerandone le buone doti, rientra a pieno titolo nel novero di coloro che, in carriera, hanno raccolto meno di quanto avrebbero potuto e meritato. Adesso, va invece ad aggiungersi ai tanti campioni dello sport poi sconfitti dal male oscuro. Un male che ti può aggredire anche se guadagni palate di Euro, anche se sei uno dei migliori calciatori al mondo e se ti chiami Gigi Buffon. Un male che puoi sconfiggere, ma non è facile, se hai la volontà di aggredirlo e cacciarlo via dal tuo dentro, come a Buffon è riuscito. Ma non a Luca Gelfi.

Di depressione purtroppo, si può morire. Perché hai una moglie, un figlio, hai un lavoro. Perchè è vero che hai tutto, ma dentro di te pensi di non avere niente. Il doping non c'entra niente. E' solo colpa, tutta colpa, di quel male oscuro. Quel niente che ti risucchia fino a farti sparire.

"E' una morte che non ha niente a che fare con il ciclismo. E' assurdo accostare questa morte a quella di Pantani" - è il commento di un incredulo Franco Ballerini, che di Luca Gelfi fu compagno di squadra ai tempi della Del Tongo. "Sono sconcertato - ha aggiunto il ct - ero molto suo amico, ma negli ultimi tempi ci eravamo un po' persi di vista. Era uno da un carattere molto forte, con una grande autostima di se stesso e che credeva nei suoi mezzi. Io e Luca abbiamo corso insieme due anni. Furono per lui i primi anni da professionista, da dilettante era un big. All'inizio faticò parecchio ad ambientarsi". Quali i motivi che hanno scatenato la depressione all'origine del suicidio? "Difficile dirlo - ha concluso Ballerini - forse problemi personali o di lavoro. Ma certo per uno forte come lui ci deve essere voluta una grande motivazione".

"Luca Gelfi me lo ricordo in gruppo. Aveva un carattere un po' particolare, era un tipo un po' diverso dagli altri. Ma erano tempi differenti, eravamo in tanti, tutti con storie diverse" - questo invece è il commento di Francesco Moser, campione trentino ed ex presidente del sindacato corridori. "La depressione non è un fenomeno solo attuale - ha aggiunto - probabilmente c'era anche prima anche se non si parlava esplicitamente di questa malattia. Il problema è che quando smetti di gareggiare ci può essere anche un trauma se non si è capaci di trovare una nuova giusta collocazione. Ci possono essere problemi familiari, altre motivazioni. Dopo lo sport si deve cambiare e il cambiamento non è facile per tutti. Ma non credo che sia un problema che riguarda in particolare il ciclismo, mi sembra più un malessere trasversale a tutta la società".
 
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